venerdì 20 luglio 2012

Le reti: nessun limite alla crescita delle performance

Niente reti = niente Cloud, niente Web!



Per molte persone, come George Colony il Presidente dell’Agenzia di Ricerche Forrester, la morte del Web sarà causata dall’incapacità delle reti di gestire efficacemente la crescita dei nuovi flussi di dati e in particolare i dati multimediali.
E’ sua opinione che le prestazioni delle reti crescano meno velocemente di quelle dei processori e delle memorie. Era vero fino alla metà degli anni 2000 ma non condivido affatto questo pessimismo e penso, al contrario, che altre innovazioni continueranno a migliorare le prestazioni e la velocità delle reti.
Per descrivere queste continue innovazioni, vi propongo di fare il punto su quattro tecnologie di reti già operative che perderanno d’importanza nei prossimi 12 mesi. Questa scelta, fortemente arbitraria, ha come scopo principale di mettere in evidenza la varietà e le prestazioni di queste innovazioni.

SPDY, per accelerare la visualizzazione delle pagine web
HTTP (Hyper Text Transfer Protocol) lo conoscete? E’ il protocollo della rete utilizzato sin dagli anni ‘90 per inviare il contenuto delle pagine ai browser. SPDY (pronuncia “Speedy”) è il possibile erede o integrazione dell’HTTP. SPDY è un protocollo proposto da Google per accelerare la visualizzazzione delle pagine web; 2.500 milioni di internauti possono già approfittarne e potrà diventare, rapidamente, un nuovo protocollo ufficiale del web.




Questa tabella mostra i risultati dei calcoli fatti su diverse configurazioni di rete, via cavo o ADSL.

L’accelerazione media ottenuta è nell’ordine del 50%; è un miglioramento in apparenza minimo ma che avrà un impatto maggiore su internet se, domani, ciascuna pagina web sarà visualizzata due volte più velocemente.
I nuovi browser come Silk di cui ho già ampiamente parlato, Chrome e Firefox dalla versione 13 integrano il protocollo SPDY.




Tra gli altri grandi utilizzatori di SPDY, posso citare i server delle pagine web Apache e Nginx e dal marzo 2012 anche Twitter.
Aspettando la sua espansione, servizi come quelli proposti dalla società Strangeloop sono già a disposizione per accelerare il sito web con SPDY senza modificare una riga di codice.

FASP, per accelerare il trasferimento di file pesanti

Su internet, il protocollo più utilizzato per trasferire file è ancora FTP, File Transfer Protocol. Se è accettabile per il trasferimento di piccoli file, FTP è molto penalizzato per gli scambi di file pesanti come quelli che si possono avere tra due centri dati per realizzare copie di backup.
Una società giovane come Aspera, nata in California, ha cercato di risolvere questo problema mettendo a punto un nuovo protocollo, FASP, che aumenta la velocità di scambio di file in misura impressionante, 
nell'ordine di 50 / 100 volte più veloce.



Services (AWS) adesso propone FASP ai suoi clienti.
Uno dei casi di utilizzo più emblematico è quello di Netflix, il leader a livello mondiale di Video On Demand. Per il lancio dei loro servizi in Gran Bretagna, hanno utilizzato FAST e AWS per trasferire migliaia di file video dagli USA.
Per le grandi imprese, FASP permette di risolvere problemi che non avevano ancora una soluzione, come il trasferimento di file multimediali, dati sismici o di ricerca biologica.
Permette, inoltre, di organizzare molto più efficacemente tutti gli scambi necessari nelle pratiche di backup e di Disaster Recovery Plan.

Wifi 802.11ac, per accelerare le reti Wi-Fi

Le prime reti Wi-Fi sono nate nel 2001, una dozzina di anni fa, e la loro velocità massima iniziale era di 11 Mbit/s nella versione 802.11b.




La versione attuale, 802.11n, meglio conosciuta come MiMo (Multiple Input, Multiple Output) utilizza più antenne per ottenere una velocità massima di circa 600 Mbit/s.




Anche in questo campo, l’innovazione è costante: i primi router, prodotti da Netgear o Belkin che utilizzano la versione 11n sono già disponibili, anche se la norma non è completamente finalizzata, e permettono di superare il Gbit/s!
Il miglioramento è doppio, in velocità e in distanza come mostra questo grafico. Bisognerà attendere il 2013 perchè i primi computer, smartphone o tablet compatibili con questo nuovo standard siano messi sul mercato, ma si sta già muovendo qualcosa.




Volete di più? Tranquilli, la soluzione si chiama WiGig, ovvero Wireless Gigabit; nella gamma di frequenze di 60GHz, dunque con una portata ridotta, la velocità prevista sarà nell’ordine dei 7 Gbit/s.

OpenFlow, per accelerare il cuore delle reti

Una delle più grandi conquiste tecnologiche nel mondo delle reti è l’SDN, Software Defined Networks.
L’ultimo bastione delle soluzioni proprietarie (Cisco, Juniper...), la gestione nel cuore delle reti dei router e degli switch è sul punto di crollare.


In un approccio SDN, il software di gestione delle reti diventa indipendente dai device fisici, come succede da molto tempo nel resto dell’informatica.
Open Flow, la versione Open Source di questi nuovi protocolli, è per le reti quello che Linux è per i sistemi operativi.
Questa assoluta rivoluzione ha avuto inizio all’Università di Stanford nel 2007 e sarà in grado di sconvolgere il modo in cui sono gestire le reti delle grandi organizzazioni.




All’inizio del 2012, tutta la rete interna di Google aveva migrato su OpenFlow!
Tutti i grandi attori del mondo delle reti hanno aderito alla Open Networking Foundation, l’associazinoe che coordina lo sviluppo di questi nuovi standard Open Source.

Delle startup come Nicira o BigSwitch Networks si sono lanciate nell’avventura e propongono già soluzioni molto innovative ed economiche. Tutte e due aspirano a divenire le VMWare del mondo delle reti.
Le grandi imprese sono ancora all’avanguardia in questo campo, ma prevedo che, a partire dal 2013, saranno disponibili delle soluzioni OpenFlow “chiavi in mano” per tutte le imprese di qualsiasi dimensione.

In sintesi

Tra il 1970 e il 1995 i progressi realizzati a livello di prestazioni delle reti sono stati molto inferiori a quelli che si sono realizzati nell’informatica e i monopoli esistenti in molti paesi spiegano in parte questo ritardo.




Oggi, banda larga e banda larghissima cablata e wireless sono disponibili e hanno cambiato profondamente il nostro utilizzo e le nostre aspettative in materia di reti.
Si, molto resta da fare perchè si possa lavorare, comunicare, giocare senza doversi preoccupare delle prestazioni della rete alla quale ci si connette, ma i progressi realizzati nel corso di questi ultimi dieci anni sono stati spettacolari e hanno infranto molte barriere che si pensavano insormontabili.
Spero che questi quattro esempi d’innovazione che si imporranno molto rapidamente vi aiutino ad essere ottimisti riguardo all’avvenire delle prestazioni delle reti.

Grazie a tutte le migliaia di ingegneri, nel mondo delle reti, che trovano continuamente nuove soluzioni e il cui lavoro è ben riassunto da questo proverbio cinese:

“Una persona che dice che è impossibile, rallenta il lavoro di colui che lo renderà possibile!